A San Bonifacio il ‘diamante’ è diventato per tutti

Una giornata indimenticabile, per tutti i partecipanti. Si è tenuto nella mattinata di sabato 18 giugno un evento dimostrativo di Beep Baseball, disciplina collegata al baseball e destinata a persone cieche o ipovedenti, che per la prima volta è arrivata a San Bonifacio.
Il Crazy Sambonifacese ha ospitato e organizzato con piacere l’appuntamento, che si inserisce perfettamente nella visione del club, da sempre convinto della formidabile forza di inclusione sociale propria dello sport.
L’evento, che ha ricevuto il patrocinio del Comune di San Bonifacio, è stato realizzato in collaborazione con l’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti – sezione di Verona e del Baseball Softball Club Rovigo.
La mattinata si è aperta con gli interventi del presidente del Crazy Sambonifacese, Simone Lonardi, dell’assessore alle Politiche Sociali del Comune di San Bonifacio, Anna Sterchele, e della presidente Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti – sezione di Verona, Patrizia Mirandola.
Successivamente è toccato a Loris Bucca, manager della squadra di baseball per ciechi del Baseball Softball Club Rovigo, illustrare I fondamenti e le modalità di gioco del Beep Baseball, disciplina alla quale si dedica e che promuove da anni. A quel punto, guidati dal tecnico rodigino, alcuni ragazzi e ragazze con disabilità visiva hanno dato una dimostrazione di gioco ai presenti.

A quel punto è toccato a tutti i presenti sperimentare il Beep Baseball. Tecnici e dirigenti del Crazy Sambo, alcuni assessori del Comune di San Bonifacio, ragazzi e ragazze presenti, appositamente bendati, hanno provato cosa significa fare sport senza l’ausilio della vista. Un momento che rimarrà nella memoria di molti.
Simone Lonardi – presidente Crazy Sambonifacese: “La passione per lo sport che non conosce limiti. Portare il Beep Baseball, disciplina dedicata a persone cieche o ipovedenti, a San Bonifacio ci ha fatto avvicinare ad un mondo nuovo. Ha permesso a tutti noi di confrontarci in maniera diversa con sensazioni e movimenti che spesso diamo troppo per scontati. Siamo davvero felici di aver potuto dare vita ad un momento di vera inclusione sociale. Lo sport può e deve essere aperto a tutti. Così come lo è il mondo del Crazy Sambo”.

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